COMUNICATO STAMPA
Il 2021 che ci ha appena abbandonato è stato, decisamente, un anno in chiaroscuro per la Virtus Cagliari. Una retrocessione in serie B, tanta sofferenza, ma anche, nella seconda parte dell’anno, la consapevolezza che rimboccandosi le maniche e lavorando con impegno e dedizione, ci si può tranquillamente alzare e riprendere a correre. Come del resto fa, attualmente la prima squadra che domina il campionato regionale di serie B e si appresta a iniziare il 2022 con la voglia di combattere per raggiungere quella serie A2 che, in fondo è il campionato della Virtus Cagliari.
Guardando al recente passato è tempo di bilanci. E lo facciamo con Paolo Pellegrini dal 7 maggio 2018 presidente della S.S. Virtus Cagliari.
Presidente Pellegrini il 2021 è andato via: un anno non certo da ricordare in positivo?
“Sicuramente non abbiamo ottenuto grandi risultati, anzi è arrivata anche la retrocessione a rendere negativa la prima parte della stagione. Poi però nella seconda parte dell’annata ho visto una Virtus in ripresa. Ci sono stati cambiamenti, sia a livello tecnico che di squadra, e le cose, sia per quanto riguarda la serie B che per le altre squadre della Virtus, pian pianino stanno migliorando”.
Quindi sforzi e sacrifici per ritrovare al più presto la serie A?
“Non necessariamente. Il messaggio che voglio far capire è questo: la Virtus non punta alla promozione. Abbiamo creato le condizioni per riuscire a provarci, ma se non dovesse arrivare non ne faremo certo un dramma”.
In estate sono comunque arrivati i primi cambiamenti. Salutata Iris Ferrazzoli la guida tecnica è stata affidata a Fabrizio Staico, già inserito nello staff tecnico della società?
“Beh credo fosse arrivato il momento di dare un cambio, anche perché sono dell’idea che, dopo 5 anni di gestione le cose si fossero in qualche modo fossilizzate. Quindi abbiamo fatto una trasformazione radicale partendo dalla prima squadra fino ad arrivare al minibasket”.
Iris Ferrazzoli?
“Lei rimane un’amica della Virtus e mia personale”.
Tanti volti nuovi, qualche ritorno ma tutti desiderosi di dare il proprio contributo alla causa?
“Sicuramente. Fabrizio Staico è stato il primo, poi con lui sono arrivati Simone Deidda e il gradito ritorno di Sandro Manca, alla Virtus alcuni anni fa, e Claudio Cappelli, in qualità di dirigente, ma che sono stati ben felici di rientrare in via Pessagno”.
E da non dimenticare il giovane Stefano Schirru.. Un predestinato?
“Un giovane allenatore che impara tantissimo anche stando al fianco di Fabrizio Staico. Credo abbia le carte in regola per diventare un buon tecnico”.
In estate si è lavorato per il nuovo gruppo della serie B, con arrivi importanti…
“Si abbiamo cercato di creare un buon gruppo inserendo elementi d’esperienza oltre a Lussu e Brunetti, ed ecco che sono arrivate Carolina Scibelli e dal Brasile Carla Lucchini. Una buona base di partenza che si completerà a gennaio con il ritorno di Brunetti (ai box per un problema al ginocchio) e…”
E’ previsto un nuovo ulteriore sacrificio della società?
“Diciamo solo che ci stiamo guardando attorno nell’eventualità ci si voglia ulteriormente rinforzare, ma per ora rimaniamo con queste ragazze. Tra l’altro è bene ricordare con piacere che oltre alle senior abbiamo un gruppo giovane che cresce e matura di giornata in giornata e questo credo sia importante. Avere un buon bacino su cui attingere è sinonimo di società in salute e che lavora con i giusti criteri”.
L’impressione che oltre al rientro in A2 la priorità in casa Virtus sia un’altra?
“Sicuramente l’impiantistica. La buona notizia del 2021 sono stati i finanziamenti giunti dall’Assessorato regionale allo Sport, che ovviamente ringrazio, concernenti il progetto di ristrutturazione, recupero e manutenzione dei nostri impianti in via Pessagno. Soldi che ci permetteranno di fare dei lavori importanti, primo fra tutti il nuovo “pallone”, impianti elettrici, bagni, spogliatoi e qualcos’altro”.
E il parquet?
“Se ci rientriamo con i costi, lo cambiamo anche se, fosse per me, lo lascerei. È un parquet bello e storico. Comunque questa è l’ultima nostra preoccupazione”.
Un restyling dovuto?
“Credo proprio sia giunto il momento di dare un nuovo volto alla Virtus che, oltre all’impianto principale potrebbe ospitare altre attività. Vedremo, ma ora quello che ci preme maggiormente è mettere mano alla struttura principale. Quello è importante”.
Impianto nuovo, questo è il chiodo fisso di numerose società?
“Certamente è il biglietto da visita più importante: quello che attira nuovi atleti. Alcune settimane fa sono rimasto affascinato da quello che il presidente Gigi Ruggeri e l’Antonianum hanno fatto all’interno della loro struttura. Una cittadella dello sport davvero bella, accogliente e aperta a tutti. Ecco loro hanno fatto quello che ho in mente di fare all’interno della nostra area. Riuscirci sarebbe davvero una bella impresa, molto più di una promozione”.
Qual è allo stato attuale lo stato di salute della Virtus soprattutto a livello giovanile?
“Bella domanda (ride n.d.r.). Dico solo che lavoriamo tanto per limitare le perdite. Attualmente abbiamo una sessantina di bambine iscritte al minibasket e altrettante atlete che disputano i campionati giovanili. Resistiamo, considerato che la pandemia ha creato a tutte le società tantissimi problemi. Direi meglio: “creerà” in quanto ancora non è finita anzi i numeri che escono sui contagi non mi fanno vedere un futuro roseo”.
Società che abbraccia quali campionati?
“Oltre alla serie B disputiamo i tornei regionali di under 13, 14,15, 17 e 19, più il minibasket con Massimo Vacca e Gabriella Fadda”
Lei, presidente Pellegrini, ha preso, tre anni fa, una società ricca di tanti propositi e debiti. Com’è oggi la situazione debitoria della Virtus?
“Diciamo che stiamo cominciando a vedere la luce alla fine del tunnel. Ancora qualche mese e poi ne usciremo.. finalmente”.
Ha già qualche idea?
“Certo. Una volta che avremo finito di pagare i debiti, vorrei chiedere qualche finanziamento per poter avviare delle iniziative importanti che permetteranno alla Virtus di andare a reddito. Cioè potenziare ulteriormente gli impianti e magari fare anche delle assunzioni”.
Presidente, ma si è mai fatto la domanda: “Ma chi me lo ha fatto fare?”
“Si, ma mai per ciò che riguarda l’aspetto economico. Questo è il mio divertimento, la mia sfida. Il mio obbiettivo e quello di tutti gli amici che collaborano con me, è rendere la Virtus un’azienda che funzioni per poter essere autosufficiente. Personalmente lo faccio solo per lo sport e per la pallacanestro della quale sono innamorato”.
Foto Marcello Spina
Il 2021 che ci ha appena abbandonato è stato, decisamente, un anno in chiaroscuro per la Virtus Cagliari. Una retrocessione in serie B, tanta sofferenza, ma anche, nella seconda parte dell’anno, la consapevolezza che rimboccandosi le maniche e lavorando con impegno e dedizione, ci si può tranquillamente alzare e riprendere a correre. Come del resto fa, attualmente la prima squadra che domina il campionato regionale di serie B e si appresta a iniziare il 2022 con la voglia di combattere per raggiungere quella serie A2 che, in fondo è il campionato della Virtus Cagliari.
Guardando al recente passato è tempo di bilanci. E lo facciamo con Paolo Pellegrini dal 7 maggio 2018 presidente della S.S. Virtus Cagliari.
Presidente Pellegrini il 2021 è andato via: un anno non certo da ricordare in positivo?
“Sicuramente non abbiamo ottenuto grandi risultati, anzi è arrivata anche la retrocessione a rendere negativa la prima parte della stagione. Poi però nella seconda parte dell’annata ho visto una Virtus in ripresa. Ci sono stati cambiamenti, sia a livello tecnico che di squadra, e le cose, sia per quanto riguarda la serie B che per le altre squadre della Virtus, pian pianino stanno migliorando”.
Quindi sforzi e sacrifici per ritrovare al più presto la serie A?
“Non necessariamente. Il messaggio che voglio far capire è questo: la Virtus non punta alla promozione. Abbiamo creato le condizioni per riuscire a provarci, ma se non dovesse arrivare non ne faremo certo un dramma”.
In estate sono comunque arrivati i primi cambiamenti. Salutata Iris Ferrazzoli la guida tecnica è stata affidata a Fabrizio Staico, già inserito nello staff tecnico della società?
“Beh credo fosse arrivato il momento di dare un cambio, anche perché sono dell’idea che, dopo 5 anni di gestione le cose si fossero in qualche modo fossilizzate. Quindi abbiamo fatto una trasformazione radicale partendo dalla prima squadra fino ad arrivare al minibasket”.
Iris Ferrazzoli?
“Lei rimane un’amica della Virtus e mia personale”.
Tanti volti nuovi, qualche ritorno ma tutti desiderosi di dare il proprio contributo alla causa?
“Sicuramente. Fabrizio Staico è stato il primo, poi con lui sono arrivati Simone Deidda e il gradito ritorno di Sandro Manca, alla Virtus alcuni anni fa, e Claudio Cappelli, in qualità di dirigente, ma che sono stati ben felici di rientrare in via Pessagno”.
E da non dimenticare il giovane Stefano Schirru.. Un predestinato?
“Un giovane allenatore che impara tantissimo anche stando al fianco di Fabrizio Staico. Credo abbia le carte in regola per diventare un buon tecnico”.
In estate si è lavorato per il nuovo gruppo della serie B, con arrivi importanti…
“Si abbiamo cercato di creare un buon gruppo inserendo elementi d’esperienza oltre a Lussu e Brunetti, ed ecco che sono arrivate Carolina Scibelli e dal Brasile Carla Lucchini. Una buona base di partenza che si completerà a gennaio con il ritorno di Brunetti (ai box per un problema al ginocchio) e…”
E’ previsto un nuovo ulteriore sacrificio della società?
“Diciamo solo che ci stiamo guardando attorno nell’eventualità ci si voglia ulteriormente rinforzare, ma per ora rimaniamo con queste ragazze. Tra l’altro è bene ricordare con piacere che oltre alle senior abbiamo un gruppo giovane che cresce e matura di giornata in giornata e questo credo sia importante. Avere un buon bacino su cui attingere è sinonimo di società in salute e che lavora con i giusti criteri”.
L’impressione che oltre al rientro in A2 la priorità in casa Virtus sia un’altra?
“Sicuramente l’impiantistica. La buona notizia del 2021 sono stati i finanziamenti giunti dall’Assessorato regionale allo Sport, che ovviamente ringrazio, concernenti il progetto di ristrutturazione, recupero e manutenzione dei nostri impianti in via Pessagno. Soldi che ci permetteranno di fare dei lavori importanti, primo fra tutti il nuovo “pallone”, impianti elettrici, bagni, spogliatoi e qualcos’altro”.
E il parquet?
“Se ci rientriamo con i costi, lo cambiamo anche se, fosse per me, lo lascerei. È un parquet bello e storico. Comunque questa è l’ultima nostra preoccupazione”.
Un restyling dovuto?
“Credo proprio sia giunto il momento di dare un nuovo volto alla Virtus che, oltre all’impianto principale potrebbe ospitare altre attività. Vedremo, ma ora quello che ci preme maggiormente è mettere mano alla struttura principale. Quello è importante”.
Impianto nuovo, questo è il chiodo fisso di numerose società?
“Certamente è il biglietto da visita più importante: quello che attira nuovi atleti. Alcune settimane fa sono rimasto affascinato da quello che il presidente Gigi Ruggeri e l’Antonianum hanno fatto all’interno della loro struttura. Una cittadella dello sport davvero bella, accogliente e aperta a tutti. Ecco loro hanno fatto quello che ho in mente di fare all’interno della nostra area. Riuscirci sarebbe davvero una bella impresa, molto più di una promozione”.
Qual è allo stato attuale lo stato di salute della Virtus soprattutto a livello giovanile?
“Bella domanda (ride n.d.r.). Dico solo che lavoriamo tanto per limitare le perdite. Attualmente abbiamo una sessantina di bambine iscritte al minibasket e altrettante atlete che disputano i campionati giovanili. Resistiamo, considerato che la pandemia ha creato a tutte le società tantissimi problemi. Direi meglio: “creerà” in quanto ancora non è finita anzi i numeri che escono sui contagi non mi fanno vedere un futuro roseo”.
Società che abbraccia quali campionati?
“Oltre alla serie B disputiamo i tornei regionali di under 13, 14,15, 17 e 19, più il minibasket con Massimo Vacca e Gabriella Fadda”
Lei, presidente Pellegrini, ha preso, tre anni fa, una società ricca di tanti propositi e debiti. Com’è oggi la situazione debitoria della Virtus?
“Diciamo che stiamo cominciando a vedere la luce alla fine del tunnel. Ancora qualche mese e poi ne usciremo.. finalmente”.
Ha già qualche idea?
“Certo. Una volta che avremo finito di pagare i debiti, vorrei chiedere qualche finanziamento per poter avviare delle iniziative importanti che permetteranno alla Virtus di andare a reddito. Cioè potenziare ulteriormente gli impianti e magari fare anche delle assunzioni”.
Presidente, ma si è mai fatto la domanda: “Ma chi me lo ha fatto fare?”
“Si, ma mai per ciò che riguarda l’aspetto economico. Questo è il mio divertimento, la mia sfida. Il mio obbiettivo e quello di tutti gli amici che collaborano con me, è rendere la Virtus un’azienda che funzioni per poter essere autosufficiente. Personalmente lo faccio solo per lo sport e per la pallacanestro della quale sono innamorato”.
Foto Marcello Spina
CONOSCIAMO MEGLIO…
Stefano Schirru, figlio d’arte alla corte di Fabrizio Staico.
Il capo allenatore alla Iannas Virtus Cagliari è Fabrizio Staico, ma con lui nel suo staff quest’anno, con la prima squadra c’è anche la giovane figura di Stefano Schirru. E’ lui l’assistente del capo allenatore, il punto di riferimento tra il tecnico e le ragazze che lavorano e si impegnano tutti i giorni per puntare a centrare la promozione in serie A2.
Un obbiettivo promozione che vede coinvolto anche Stefano Schirru che il tecnico Fabrizio Staico ha voluto con se in panchina.
“Quando Fabrizio mi ha chiesto di far parte della prima squadra ho provato un mix di emozioni: dall’entusiasmo di far parte di una realtà simile, alla paura di fare il passo più lungo della gamba. In questi anni di pallacanestro giovanile ho ricoperto il ruolo di assistente per la maggior parte delle mie esperienze, solo l’anno scorso (molto particolare) ho avuto il primo incarico da primo allenatore dell’U13; perciò ritrovarmi a fare il vice di giocatrici con tanta esperienza, inizialmente, mi metteva un po’ di ansia, ma Fabrizio pian piano mi sta inserendo sempre più nelle dinamiche dell’allenamento e loro stesse mi danno una grande mano mettendosi a disposizione”.
Una grande soddisfazione per un allenatore giovane come te. Classe?
“Classe 1999. È una grandissima soddisfazione far parte di questo progetto. Alla mia età mi ritengo molto fortunato ad aver avuto un occasione del genere. Spero sia il punto di partenza per una lunga carriera”.
Giocatore e allenatore, come fai a conciliare le due cose?
“Da quando ho iniziato ad allenare, la mia umile carriera da giocatore l’ho dovuta un minimo mettere da parte per capire di cosa avessi realmente bisogno. E ora come ora non riesco a fare a meno di entrambe le attività. Faccio parte di una squadra che ha degli orari che si incastrano perfettamente con studio, lavoro e la pallacanestro allenata”.
Che ruolo e in che squadra?
“Gioco in promozione, playmaker nel Basket Poetto, domenica scorsa dopo due anni di astinenza sono finalmente tornato sul campo, con una vittoria e… un’espulsione”.😅
Figlio d’arte, Nello Schirru allenatore benemerito Fip, ha scritto la storia della pallacanestro femminile in Sardegna. Che cosa hai preso da lui?
“Per ora la voglia di stare sul campo. Per quanto riguarda tutto il resto, ci vorrebbero anni per apprendere tutto ciò che ha fatto. Fin da bambino ho avuto la fortuna di fare tante esperienze grazie a lui. Mi ha dato la possibilità di partecipare in prima linea a 4 interzona e 2 finali nazionali, per non parlare dei clinic, e ovviamente ai suoi allenamenti di cui spesso mi rendeva partecipe. E ora che condividiamo lo stesso ruolo, avere in casa tanta esperienza con cui potersi confrontare è un privilegio che mi invidiano in tanti”.
Ti ha mai criticato per le tue scelte in panchina?
“Non la considero tanto una critica, quanto degli appunti su cui lavorare. Specialmente lo scorso anno, quando ho preso le redini di una squadra, ha assistito a parecchi allenamenti, e mi consigliava come far rendere al meglio le giocatrici, più che dal punto di vista tecnico, dalla gestione dell’allenamento”.
Da anni tecnico alla Virtus. Quest’anno alleni…?
“Ho insistito con Fabrizio per poter continuare a seguire le U14 (U13 dello scorso anno), e far si che le ragazze potessero seguire un percorso, trovando continuità. Lo considero un gruppo interessante, fatto di ragazze super che hanno tanta voglia di apprendere. Sono state la mia prima esperienza da capo allenatore e, come dico sempre, hanno insegnato più loro a me che io a loro, e per questo gliene sarò sempre grato”.
Quale livello hai acquisito?
“Ho avuto la fortuna che il mio formatore al primo e al secondo anno di corso fosse lo stesso allenatore con cui lavoro tutti i giorni, Fabrizio. Sia lo scorso anno con le U16, che quest’anno con la Serie B, mi da modo di intervenire su fasi di allenamento, per poi dirmi su cosa devo migliorare. Mi alleno pure io così…
A settembre ho acquisito il livello di “Allenatore di Base”.
Perché il femminile? Hai mai pensato di poter guidare una formazione maschile?
“L’influenza di mio padre è stata senza dubbio fondamentale. Anche se in realtà a spingermi più di tutti è stato Jean Patrick Sorrentino, che a suo tempo quando avevo 15 anni ed eravamo allo Spirito Sportivo, mi disse che vedeva qualcosa di speciale in me. Ma al tempo mi consideravo piccolo per approcciarmi a questo mondo, e preferivo giocare. Una volta ritrovati alla Virtus, io come figlio di Nello, e lui come coach del gruppo 2004, mi spinse finalmente ad accettare, e da li non ho più smesso. Eccetto un gruppetto minibasket all’esperia non ho mai avuto modo di lavorare con dei ragazzi, e chissà, mai dire mai…”.
Che differenze ci sono?
“Ho notato che la differenza più grande sta tutta nella passione. I maschi se ne fregano di tutto quello che può accadere, l’importante è che ci si alleni e che si giochi. Le ragazze, superata una certa età, se non hanno raggiunto degli obiettivi, tendono a lasciarsi andare un pochino. Tecnicamente le ragazze sono più precise, recepiscono meglio i concetti che gli esponi, fanno più domande, e sono pronte a voler scoprire quello che proponi. Mentre i ragazzi sono più “indisciplinati”, poiché guardano più televisione cercando di emulare i loro campioni NBA”.
Il segreto per essere un buon allenatore?
“La cosa più importante, ancor prima di parlare di tecnica e tattica, è l’essere uomini. Non trasformarsi in un’altra persona per fare comodo a qualcuno, o per piacere di qualcuno. Bisogna essere se stessi, limpidi e reali nei confronti dell’atleta che si ha di fronte. Saper utilizzare bastone e carota, farsi voler bene, e allo stesso tempo farsi rispettare, insegnando loro la pallacanestro. Credo sia il giusto equilibrio per poter crescere un ragazzo, ancor prima dell’atleta”.
Che rapporto hai con le atlete?
“Ho imparato a distinguere i diversi tipi di rapporto da assistente e da capo allenatore. Da assistente mi comporto un po’ più come fratello maggiore, lasciando alle ragazze la possibilità di potersi sfogare sia su quello che succede in campo che fuori, dando loro una sicurezza a cui rivolgersi quando le cose non vanno bene… perché diciamolo, alle volte vorrebbero mangiarselo l’allenatore, e il ruolo dell’assistente funge da parafulmine nei suoi confronti, dando supporto alle atlete e limitando i problemi di carattere emotivo all’allenatore. Da primo allenatore invece, mi vedo un po’ più come papà. Essendo leggermente schivo nei loro confronti, ma interessandomi sempre di quello che stanno provando. Chiedo sempre com’è andata la giornata, che hanno fatto e come stanno andando a scuola, ma limitandomi a questo tipo di argomentazioni senza entrare troppo nel personale”.
Essere assistant coach con la prima squadra cosa comporta?
“Grandi responsabilità. Come dicevo prima, rapportarmi con giocatrici di esperienza non è semplice, soprattutto se come me si è timidi, perché non si sa mai come possano reagire nel vedere uno così giovane darle delle indicazioni. Invece mi hanno reso il compito più semplice, anche in situazioni in cui dovevo sostituire Fabrizio sono state di grande supporto nel rendersi disponibili”.
Che squadra è quella di quest’anno?
“È un bel mix di giocatrici d’esperienza, che fanno da chioccia alle ragazze del settore giovanile, un po’ come sulla panchina tra me e Fabrizio. È senza dubbio costruita per ambire a qualcosa di importante”.
Cinque vittore in altrettante gare. Sabato siete attesi dal big match contro la Mercede Alghero. Come affronterete questa sfida e soprattutto chi temi tra le catalane?
“La affronteremo con la consapevolezza di essere una squadra forte. Tutti dicono che siamo la squadra da battere, ma la Mercede ha tutto il nostro rispetto, anche perché la loro classifica parla da se. È composta da giocatrici importanti, che ormai lavorano assieme da anni… come sempre, sarà il campo a parlare. Non sono io a scoprire che Mitreva, Kaleva e Kozhobashiovska siano le loro giocatrici di spicco, e con l’esperienza che stanno vivendo fuori da Alghero stanno acquisendo sempre più spessore. Sarà una signora partita!”.
Un gruppo in crescita giornata dopo giornata…qual è il segreto di questo gruppo?
“Dire che il segreto più grande sia la coesione è troppo scontato? Mi piacerebbe vedere un po’ più sciolte le under, ma il rapporto che stanno instaurando con le più esperte è piacevole. Si respira più serenità rispetto all’inizio della stagione, quando tutti eravamo più contratti. Ora fa piacere vedere le giovani che si avvicinano alle grandi per qualche delucidazione, e mi è piaciuto come hanno accolto Carla, rendendole meno pesante l’ambientamento”.
Dove può arrivare?
“È inutile nascondersi dietro un dito. Dobbiamo tornare dove la Virtus è sempre stata abituata a stare”.
Giocatore e allenatore preferito?
“Il mio giocatore preferito è Kobe. Uso il presente apposta, gli eroi non muoiono mai. Mentalità, dedizione, ossessione, emulazione, capacità tecniche per il gioco uniche. Il fatto che siamo nati lo stesso giorno e che per metà fosse italiano, credo abbia influenzato la scelta. Ma quello che ha fatto sul campo va oltre tutto. Il mio allenatore preferito? Ovviamente mio papà”.
Ufficio Stampa Iannas Virtus Cagliari
Marcello Spina Ph
Stefano Schirru, figlio d’arte alla corte di Fabrizio Staico.
Il capo allenatore alla Iannas Virtus Cagliari è Fabrizio Staico, ma con lui nel suo staff quest’anno, con la prima squadra c’è anche la giovane figura di Stefano Schirru. E’ lui l’assistente del capo allenatore, il punto di riferimento tra il tecnico e le ragazze che lavorano e si impegnano tutti i giorni per puntare a centrare la promozione in serie A2.
Un obbiettivo promozione che vede coinvolto anche Stefano Schirru che il tecnico Fabrizio Staico ha voluto con se in panchina.
“Quando Fabrizio mi ha chiesto di far parte della prima squadra ho provato un mix di emozioni: dall’entusiasmo di far parte di una realtà simile, alla paura di fare il passo più lungo della gamba. In questi anni di pallacanestro giovanile ho ricoperto il ruolo di assistente per la maggior parte delle mie esperienze, solo l’anno scorso (molto particolare) ho avuto il primo incarico da primo allenatore dell’U13; perciò ritrovarmi a fare il vice di giocatrici con tanta esperienza, inizialmente, mi metteva un po’ di ansia, ma Fabrizio pian piano mi sta inserendo sempre più nelle dinamiche dell’allenamento e loro stesse mi danno una grande mano mettendosi a disposizione”.
Una grande soddisfazione per un allenatore giovane come te. Classe?
“Classe 1999. È una grandissima soddisfazione far parte di questo progetto. Alla mia età mi ritengo molto fortunato ad aver avuto un occasione del genere. Spero sia il punto di partenza per una lunga carriera”.
Giocatore e allenatore, come fai a conciliare le due cose?
“Da quando ho iniziato ad allenare, la mia umile carriera da giocatore l’ho dovuta un minimo mettere da parte per capire di cosa avessi realmente bisogno. E ora come ora non riesco a fare a meno di entrambe le attività. Faccio parte di una squadra che ha degli orari che si incastrano perfettamente con studio, lavoro e la pallacanestro allenata”.
Che ruolo e in che squadra?
“Gioco in promozione, playmaker nel Basket Poetto, domenica scorsa dopo due anni di astinenza sono finalmente tornato sul campo, con una vittoria e… un’espulsione”.😅
Figlio d’arte, Nello Schirru allenatore benemerito Fip, ha scritto la storia della pallacanestro femminile in Sardegna. Che cosa hai preso da lui?
“Per ora la voglia di stare sul campo. Per quanto riguarda tutto il resto, ci vorrebbero anni per apprendere tutto ciò che ha fatto. Fin da bambino ho avuto la fortuna di fare tante esperienze grazie a lui. Mi ha dato la possibilità di partecipare in prima linea a 4 interzona e 2 finali nazionali, per non parlare dei clinic, e ovviamente ai suoi allenamenti di cui spesso mi rendeva partecipe. E ora che condividiamo lo stesso ruolo, avere in casa tanta esperienza con cui potersi confrontare è un privilegio che mi invidiano in tanti”.
Ti ha mai criticato per le tue scelte in panchina?
“Non la considero tanto una critica, quanto degli appunti su cui lavorare. Specialmente lo scorso anno, quando ho preso le redini di una squadra, ha assistito a parecchi allenamenti, e mi consigliava come far rendere al meglio le giocatrici, più che dal punto di vista tecnico, dalla gestione dell’allenamento”.
Da anni tecnico alla Virtus. Quest’anno alleni…?
“Ho insistito con Fabrizio per poter continuare a seguire le U14 (U13 dello scorso anno), e far si che le ragazze potessero seguire un percorso, trovando continuità. Lo considero un gruppo interessante, fatto di ragazze super che hanno tanta voglia di apprendere. Sono state la mia prima esperienza da capo allenatore e, come dico sempre, hanno insegnato più loro a me che io a loro, e per questo gliene sarò sempre grato”.
Quale livello hai acquisito?
“Ho avuto la fortuna che il mio formatore al primo e al secondo anno di corso fosse lo stesso allenatore con cui lavoro tutti i giorni, Fabrizio. Sia lo scorso anno con le U16, che quest’anno con la Serie B, mi da modo di intervenire su fasi di allenamento, per poi dirmi su cosa devo migliorare. Mi alleno pure io così…
A settembre ho acquisito il livello di “Allenatore di Base”.
Perché il femminile? Hai mai pensato di poter guidare una formazione maschile?
“L’influenza di mio padre è stata senza dubbio fondamentale. Anche se in realtà a spingermi più di tutti è stato Jean Patrick Sorrentino, che a suo tempo quando avevo 15 anni ed eravamo allo Spirito Sportivo, mi disse che vedeva qualcosa di speciale in me. Ma al tempo mi consideravo piccolo per approcciarmi a questo mondo, e preferivo giocare. Una volta ritrovati alla Virtus, io come figlio di Nello, e lui come coach del gruppo 2004, mi spinse finalmente ad accettare, e da li non ho più smesso. Eccetto un gruppetto minibasket all’esperia non ho mai avuto modo di lavorare con dei ragazzi, e chissà, mai dire mai…”.
Che differenze ci sono?
“Ho notato che la differenza più grande sta tutta nella passione. I maschi se ne fregano di tutto quello che può accadere, l’importante è che ci si alleni e che si giochi. Le ragazze, superata una certa età, se non hanno raggiunto degli obiettivi, tendono a lasciarsi andare un pochino. Tecnicamente le ragazze sono più precise, recepiscono meglio i concetti che gli esponi, fanno più domande, e sono pronte a voler scoprire quello che proponi. Mentre i ragazzi sono più “indisciplinati”, poiché guardano più televisione cercando di emulare i loro campioni NBA”.
Il segreto per essere un buon allenatore?
“La cosa più importante, ancor prima di parlare di tecnica e tattica, è l’essere uomini. Non trasformarsi in un’altra persona per fare comodo a qualcuno, o per piacere di qualcuno. Bisogna essere se stessi, limpidi e reali nei confronti dell’atleta che si ha di fronte. Saper utilizzare bastone e carota, farsi voler bene, e allo stesso tempo farsi rispettare, insegnando loro la pallacanestro. Credo sia il giusto equilibrio per poter crescere un ragazzo, ancor prima dell’atleta”.
Che rapporto hai con le atlete?
“Ho imparato a distinguere i diversi tipi di rapporto da assistente e da capo allenatore. Da assistente mi comporto un po’ più come fratello maggiore, lasciando alle ragazze la possibilità di potersi sfogare sia su quello che succede in campo che fuori, dando loro una sicurezza a cui rivolgersi quando le cose non vanno bene… perché diciamolo, alle volte vorrebbero mangiarselo l’allenatore, e il ruolo dell’assistente funge da parafulmine nei suoi confronti, dando supporto alle atlete e limitando i problemi di carattere emotivo all’allenatore. Da primo allenatore invece, mi vedo un po’ più come papà. Essendo leggermente schivo nei loro confronti, ma interessandomi sempre di quello che stanno provando. Chiedo sempre com’è andata la giornata, che hanno fatto e come stanno andando a scuola, ma limitandomi a questo tipo di argomentazioni senza entrare troppo nel personale”.
Essere assistant coach con la prima squadra cosa comporta?
“Grandi responsabilità. Come dicevo prima, rapportarmi con giocatrici di esperienza non è semplice, soprattutto se come me si è timidi, perché non si sa mai come possano reagire nel vedere uno così giovane darle delle indicazioni. Invece mi hanno reso il compito più semplice, anche in situazioni in cui dovevo sostituire Fabrizio sono state di grande supporto nel rendersi disponibili”.
Che squadra è quella di quest’anno?
“È un bel mix di giocatrici d’esperienza, che fanno da chioccia alle ragazze del settore giovanile, un po’ come sulla panchina tra me e Fabrizio. È senza dubbio costruita per ambire a qualcosa di importante”.
Cinque vittore in altrettante gare. Sabato siete attesi dal big match contro la Mercede Alghero. Come affronterete questa sfida e soprattutto chi temi tra le catalane?
“La affronteremo con la consapevolezza di essere una squadra forte. Tutti dicono che siamo la squadra da battere, ma la Mercede ha tutto il nostro rispetto, anche perché la loro classifica parla da se. È composta da giocatrici importanti, che ormai lavorano assieme da anni… come sempre, sarà il campo a parlare. Non sono io a scoprire che Mitreva, Kaleva e Kozhobashiovska siano le loro giocatrici di spicco, e con l’esperienza che stanno vivendo fuori da Alghero stanno acquisendo sempre più spessore. Sarà una signora partita!”.
Un gruppo in crescita giornata dopo giornata…qual è il segreto di questo gruppo?
“Dire che il segreto più grande sia la coesione è troppo scontato? Mi piacerebbe vedere un po’ più sciolte le under, ma il rapporto che stanno instaurando con le più esperte è piacevole. Si respira più serenità rispetto all’inizio della stagione, quando tutti eravamo più contratti. Ora fa piacere vedere le giovani che si avvicinano alle grandi per qualche delucidazione, e mi è piaciuto come hanno accolto Carla, rendendole meno pesante l’ambientamento”.
Dove può arrivare?
“È inutile nascondersi dietro un dito. Dobbiamo tornare dove la Virtus è sempre stata abituata a stare”.
Giocatore e allenatore preferito?
“Il mio giocatore preferito è Kobe. Uso il presente apposta, gli eroi non muoiono mai. Mentalità, dedizione, ossessione, emulazione, capacità tecniche per il gioco uniche. Il fatto che siamo nati lo stesso giorno e che per metà fosse italiano, credo abbia influenzato la scelta. Ma quello che ha fatto sul campo va oltre tutto. Il mio allenatore preferito? Ovviamente mio papà”.
Ufficio Stampa Iannas Virtus Cagliari
Marcello Spina Ph
Una Virtus che lavora preparandosi al campionato. Benvenuto Simone Porta
La S.S. Virtus Cagliari, in vista del prossimo campionato di serie B femminile, comunica l’arrivo del preparatore atletico Simone Porta, elemento che andrà a rinforzare lo staff a disposizione del tecnico Fabrizio Staico.
E’ con lui che la squadra ha, da pochi giorni, iniziato a lavorare sotto l’aspetto fisico nella prima fase della preparazione pre-campionato. Si tratta indubbiamente di un professionista nel settore della preparazione fisica e lo dimostra il suo “curriculum” di tutto rispetto. Dopo aver partecipato, nel 2011-2012 al Corso Nazionale promosso dalla Fip per ciò che attiene la preparazione fisica, Simone Porta è dal 2014 preparatore fisico territoriale – referente per la Sardegna, diventando nel contempo anche il Responsabile della preparazione fisica nei Centri Tecnici Federali maschile e femminile della Sardegna. E con le rappresentative isolane ha partecipato a diverse edizioni del Trofeo delle Regioni. Ha collaborato fattivamente anche con le squadre di club: Dinamo Accademy Cagliari, Olimpia ed Esperia (tutt’ora è il preparatore ufficiale) e, da ultimo la Virtus Cagliari.
La S.S. Virtus Cagliari, in vista del prossimo campionato di serie B femminile, comunica l’arrivo del preparatore atletico Simone Porta, elemento che andrà a rinforzare lo staff a disposizione del tecnico Fabrizio Staico.
E’ con lui che la squadra ha, da pochi giorni, iniziato a lavorare sotto l’aspetto fisico nella prima fase della preparazione pre-campionato. Si tratta indubbiamente di un professionista nel settore della preparazione fisica e lo dimostra il suo “curriculum” di tutto rispetto. Dopo aver partecipato, nel 2011-2012 al Corso Nazionale promosso dalla Fip per ciò che attiene la preparazione fisica, Simone Porta è dal 2014 preparatore fisico territoriale – referente per la Sardegna, diventando nel contempo anche il Responsabile della preparazione fisica nei Centri Tecnici Federali maschile e femminile della Sardegna. E con le rappresentative isolane ha partecipato a diverse edizioni del Trofeo delle Regioni. Ha collaborato fattivamente anche con le squadre di club: Dinamo Accademy Cagliari, Olimpia ed Esperia (tutt’ora è il preparatore ufficiale) e, da ultimo la Virtus Cagliari.
COMUNICATO STAMPA
Sarà “IANNAS” il main sponsor della Virtus Cagliari nella B femminile
La S.S. Virtus Cagliari è lieta di annunciare che il main sponsor della prima squadra, che si appresta ad affrontare il campionato di serie B femminile, sarà l’agenzia IANNAS. Si tratta di un importante accordo di collaborazione tra la società del Presidente Paolo Pellegrini e l’amministratore della società quartese dott.ssa Patrizia Soru.
Chi è IANNAS?
Si tratta di un’agenzia formativa nata nel 2015 ed accreditata presso la Regione Sardegna per la Progettazione, Formazione e Consulenza a privati, imprese e pubbliche amministrazioni.
Opera anche come Centro Servizi per il Lavoro: offrendo consulenza e percorsi professionalizzanti ai disoccupati favorendone la formazione e l’inserimento lavorativo tramite finanziamenti pubblici e privati.
La “mission” di IANNAS è quella di creare una realtà nella quale le esperienze dei singoli contribuiscano concretamente allo sviluppo del territorio e oggi può vantare la presenza, nell’organico, di professionisti e docenti con esperienza ultradecennale nel settore della formazione e della crescita locale.
L’elevata professionalità, preparazione ed empatia di coloro che collaborano con IANNAS sono gli elementi che contraddistinguono la società quartese e che vengono maggiormente apprezzati dalla clientela e dai corsisti.
Il forte legame con il territorio le consente di soddisfare le esigenze formative delle aziende e le permette di realizzare attività formative mirate per coloro che ricercano competenza ed esperienza per la propria formazione e per quella del proprio personale.
FORMAZIONE
· Finanziata attraverso i fondi Interprofessionali per aziende e disoccupati
· Formazione per pubbliche amministrazioni
· Corsi riconosciuti dalla Regione Sardegna con rilascio di certificazioni di competenze valide su tutto il territorio nazionale ed europeo (OSS, Assistente alla poltrona, ecc)
· Formazione obbligatoria per legge (sicurezza, privacy, ecc…)
· Percorsi formativi su tematiche manageriali, tecniche e trasversali
FORMAZIOFORMAZIONENE
CENTRO SERVIZI PER IL LAVORO
IANNAS crea un punto di incontro tra:
· La presa in carico della persona perché si attivi per il suo inserimento o reinserimento lavorativo, attraverso un percorso individuale di incremento delle proprie possibilità occupazionali
· Il supporto alle aziende nelle scelte relative all’assunzione di personale, attraverso l’informazione corretta sugli incentivi e la consulenza nella scelta del personale più adeguato al fabbisogno aziendale
PROGETTAZIONE
· Consulenza sull’adeguamento alla normativa in materia di Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro
· Progettazione e ricerca di avvisi e bandi per l’acquisizione di finanziamenti dedicati alle imprese
· Accompagnamento alla creazione di impresa
· Percorsi di Coaching e sviluppo organizzativo
Ufficio Stampa Iannas Cagliari
Sarà “IANNAS” il main sponsor della Virtus Cagliari nella B femminile
La S.S. Virtus Cagliari è lieta di annunciare che il main sponsor della prima squadra, che si appresta ad affrontare il campionato di serie B femminile, sarà l’agenzia IANNAS. Si tratta di un importante accordo di collaborazione tra la società del Presidente Paolo Pellegrini e l’amministratore della società quartese dott.ssa Patrizia Soru.
Chi è IANNAS?
Si tratta di un’agenzia formativa nata nel 2015 ed accreditata presso la Regione Sardegna per la Progettazione, Formazione e Consulenza a privati, imprese e pubbliche amministrazioni.
Opera anche come Centro Servizi per il Lavoro: offrendo consulenza e percorsi professionalizzanti ai disoccupati favorendone la formazione e l’inserimento lavorativo tramite finanziamenti pubblici e privati.
La “mission” di IANNAS è quella di creare una realtà nella quale le esperienze dei singoli contribuiscano concretamente allo sviluppo del territorio e oggi può vantare la presenza, nell’organico, di professionisti e docenti con esperienza ultradecennale nel settore della formazione e della crescita locale.
L’elevata professionalità, preparazione ed empatia di coloro che collaborano con IANNAS sono gli elementi che contraddistinguono la società quartese e che vengono maggiormente apprezzati dalla clientela e dai corsisti.
Il forte legame con il territorio le consente di soddisfare le esigenze formative delle aziende e le permette di realizzare attività formative mirate per coloro che ricercano competenza ed esperienza per la propria formazione e per quella del proprio personale.
FORMAZIONE
· Finanziata attraverso i fondi Interprofessionali per aziende e disoccupati
· Formazione per pubbliche amministrazioni
· Corsi riconosciuti dalla Regione Sardegna con rilascio di certificazioni di competenze valide su tutto il territorio nazionale ed europeo (OSS, Assistente alla poltrona, ecc)
· Formazione obbligatoria per legge (sicurezza, privacy, ecc…)
· Percorsi formativi su tematiche manageriali, tecniche e trasversali
FORMAZIOFORMAZIONENE
CENTRO SERVIZI PER IL LAVORO
IANNAS crea un punto di incontro tra:
· La presa in carico della persona perché si attivi per il suo inserimento o reinserimento lavorativo, attraverso un percorso individuale di incremento delle proprie possibilità occupazionali
· Il supporto alle aziende nelle scelte relative all’assunzione di personale, attraverso l’informazione corretta sugli incentivi e la consulenza nella scelta del personale più adeguato al fabbisogno aziendale
PROGETTAZIONE
· Consulenza sull’adeguamento alla normativa in materia di Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro
· Progettazione e ricerca di avvisi e bandi per l’acquisizione di finanziamenti dedicati alle imprese
· Accompagnamento alla creazione di impresa
· Percorsi di Coaching e sviluppo organizzativo
Ufficio Stampa Iannas Cagliari
Noi siamo pronti!!!🏀 ⛹🏻♂️⛹🏾⛹🏻♀️⛹🏻♀️⛹️♀️
➡️ lunedì 13 settembre
⏰dalle ore 17 alle ore 18 per i nati nel 2011-2012 e 2015-16-17, 🏀🍼🏀 Baby Basket Paperine e Pulcini e Gazzelle
⏰dalle ore 18 alle ore 19 per i nati nel 2010 e 2013-14 ,🏀Esordienti e Libellule 🧚♂️🐿🏀
Comment
☎️Contattaci per la tua Prova Gratuita! A settembre giochi gratis!!!
Per info e iscrizioni: 📞070340467 Whastapp📲 3384815729 mail 📨[email protected] ISCRIVITI PRIMA! Per te tanti Vantaggi!
#diveriamocinsieme #centrominibasketvirtus #siamounasquadrafortissimi #sport #bambinifelici #cagliari
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⏰dalle ore 18 alle ore 19 per i nati nel 2010 e 2013-14 ,🏀Esordienti e Libellule 🧚♂️🐿🏀
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Per info e iscrizioni: 📞070340467 Whastapp📲 3384815729 mail 📨[email protected] ISCRIVITI PRIMA! Per te tanti Vantaggi!
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La S.S. Virtus Cagliari comunica che per la stagione 2021/2022 si avvarrà della collaborazione del signor Marcello Spina per documentare, con le immagini fotografiche gli eventi sportivi che riguardano tutte le squadre (dal minibasket alla prima squadra) della Virtus Cagliari. A lui è affidato anche il compito di aggiornare il sito internet della società e i vari social che vedono la presenza del sodalizio di via Pessagno. La Virtus Cagliari ha confermato alla guida dell’ufficio stampa il signor Massimo Musanti. A lui il compito diffondere tutte le informazioni societarie e in particolare le cronache, e non solo, delle gare interne della prima squadra e tutte le notizie riguardanti l’attività giovanile e sociale della S.S. Virtus Cagliari